Chiesa di San Lorenzo

Chiesa di San Lorenzo
Chiesa di San Lorenzo

La chiesa di San Lorenzo, un tempo oratorio, sorge nel centro dell’abitato di Premilcuore, in fregio all’antico castello medioevale. E’ stato ipotizzato che in origine l’edificio fosse la cappella del castello, menzionata in due distinti documenti già nel 1124 e nel 1290.   Nell’agosto del 1379 vi furono approvati gli statuti della Comunità.

Oggi ci appare così come fu riorganizzata dal restauro del 1676 e, soprattutto, da quello del 1750, nel 2011 l’edificio è stato nuovamente restaurato. La chiesa presenta una pianta longitudinale a navata unica, con tre campate sormontate da volte a vela. L’esterno dell’edificio si presenta interamente intonacato e tinteggiato di bianco. La facciata, a due spioventi. Il campanile, a vela, è situato sul tetto di un edificio adiacente.
Anche l’interno è interamente tinteggiato di bianco, ad eccezione di alcuni elementi, tra cui le paraste e gli archi, che si presentano invece in colore grigio chiaro.

Tutto l’interno si focalizza sulla parete finale, dove si innalza la sontuosa macchina dell’altare settecentesco, contenente al suo interno la pala della “Madonna del Rosario con S. Domenico e S. Caterina”, olio su tela del pittore fiorentino Francesco Curradi, scuola toscana del XVII secolo, restaurata nel 1989 è uno dei dipinti di maggior pregio del paese. La pala è sormontata da un medaglione con l’epigrafe “MONSTRA TE ESSE MATREM”, sormontata da due angioletti con corona e dalla colomba dello Spirito Santo in un’areola raggiata.

In alto, ai fianchi dell’altare, compaiono due sontuose nicchie con cornici dorate, che contengono le statue di San Martino, patrono di Premilcuore (a destra), e di San Lorenzo (a sinistra). In basso si aprono due porte con stipiti e architravi di pietra, decorati da una testa di cherubino, e sormontati da un fregio con epigrafe dorata e da una cornice modanata. Tali passaggi conducono alla sacrestia, nella quale si conservano i dipinti “Sacra Famiglia con S. Anna e S. Giovanni”, olio su tela, attribuito al pittore toscano Santi di Tito e proveniente dalla chiesa abbandonata di Rio dei Campi, e una “Vergine del Rosario”, dello stesso periodo.

Georeferenziazione Tramite Punto
GPL localizzazione fisica
GPDPX 11°46’38.3”
GPDPY 43°58’39.1”
GPM punto esatto
GPT rilievo tramite CeiA WebMap
GPP WGS84