Sulle tracce del “lupo”

| Difficoltà: per escursionisti |
| Lunghezza: 14 km |
| Dislivello: 600 metri |

Questo percorso si snoda in zone impervie e solitarie, dove è possibile incontrare la tipica fauna appenninica, ma dove ruderi di antichi insediamenti testimoniano anche come, in un tempo non troppo lontano, la montagna che oggi appare selvaggia era popolata.

Il sentiero, per la prima parte, percorre l’itinerario descritto nel sentiero N. 4 (Percorso in memoria del partigiano “Stoppa”), fino ad arrivare in prossimità dei ruderi del Tiravento.

Al bivio, anziché girare a sinistra, si prosegue per il crinale (sentiero n. 313) fino a raggiungere la sommità del M. Tiravento. Fatta la breve discesa della Colla del Malpasso, dove spesso si vedono le tracce del lupo, si ricomincia a salire fino a raggiungere la pista Forestale della Fratta. Qui si gira a destra, seguendo la pista per circa 2,5 km (sentiero n. 311); quindi, in una curva a sinistra della strada, troviamo sulla destra l’imbocco del sentiero n. 311 che, scendendo, passa dalla casa di Monte Merli, dove è ancora ben visibile un ex vivaio forestale utilizzato fino agli anni 70 per l’acclimatamento delle giovani piantine di conifere.

Si raggiungono quindi i ruderi delle Case di Sotto – La Barcuccia e, arrivati a Cà Petriccio, percorrendo il sentiero a destra (n.317), prima di un ponticino si arriva alla via Fiorentina per raggiungere il Ponte Nuovo (sec. XVII) con antica gualchiera e relative “marmitte dei giganti”, dette anche “grotte urlanti”, escavazioni naturali formate nel tempo dall’impeto delle acque.

Infine troviamo Ridolla e l’abitato di Premilcuore.