Per le vie del centro storico

| Lunghezza: 1,5 km |
| Tempo: 90 minuti |

La conoscenza del territorio di Premilcuore non può che partire da una passeggiata nel centro storico.

La visita può iniziare dal punto più alto, Pian della Torre, dove si trova, in parte rimaneggiata, la Rocca dei Conti Guidi, signori del territorio in epoca medievale.Da qui la discesa conduce fino alla Piazza dei Caduti, dominata dalla torre di origine medievale, con il grande orologio della fine del 500 e con la loggia che ci accompagna verso Palazzo Giannelli, l’edificio più ricco ed imponente del paese, dall’aspetto tardo sette-ottocentesco.Oltrepassata la porta della Torre dell’Orologio (Porta Fiorentina), si entra in piazza Ricci, contornata da un armonico fronte di palazzi tra i quali spiccano Palazzo Perelli e Palazzo Briccolani.

Oltrepassando la Porta di Sotto, con lo stemma di Premilcuore in pietra e dominata da un’elegante loggetta, sulla destra incontriamo la bella e antica chiesa di San Lorenzo (nota dal secolo XII), probabilmente in origine antica cappella del Castello.Proseguendo per il Rione Balducce si nota, sulla destra, una curiosa torretta circolare. Giunti alle Balducce, si trova il suggestivo Oratorio del Mogio, la cui origine potrebbe risalire al XV secolo: dedicato alla Beata Vergine delle Grazie, è posizionato a ridosso dell’argine del Rabbi, lungo l’antica mulattiera, dove si trovavano la fonte pubblica del Mogio e la stazione di posta dei vetturali.Risalendo sulla strada principale, dopo circa 200 metri, si giunge al Centro Visite del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, al cui interno si trova il Museo della Flora e Fauna dell’Appennino, assolutamente da non perdere.

Facendo il cammino a ritroso, si oltrepassa il ponte sul Rabbi, si prosegue a destra per circa 200 metri e si scende nell’antico e caratteristico borgo di Marciolame, che si vuole fondato nel III secolo d.c. da un soldato romano di nome Marcello, che qui si era rifugiato al tempo dell’imperatore Caracalla, perché coinvolto in una congiura; la leggenda vuole che il borgo prenda il nome proprio dal suo antico fondatore.

Lasciandoci alle spalle Marciolame, terminiamo la nostra visita giungendo dinanzi alla grande Pieve di San Martino in Alpe, la cui esistenza è attestata almeno dal X/XI secolo. Nel corso dei secoli ha subito diversi rifacimenti e la struttura attuale risale alla seconda metà del ‘500; l’ultimo grande restauro fu quello che seguì al terremoto del 1918 e fu realizzato tra il 1933 e il 1944; in questa occasione, nel 1936 fu anche aggiunto il nuovo campanile.