I Conti Guidi del ramo di Modigliana fin dall’anno 1100 erano i Signori del territorio di Premilcuore.
Nel 1263 a Dovadola avvenne una divisione fra i vari rami della famiglia Guidi rispetto ai diritti, feudi, beni e vassalli posseduti in Romagna e non è da escludere che ci sia stato un passaggio di possesso, così come svariate volte il Castello era stato ceduto in subfeudo.
Infatti questo piccolo turrito castello sperduto negli Appennini Tosco-Romagnoli è stato spesso teatro delle lotte fra le potenti e prepotenti dinastie dei vari signori della Romagna.
Nel 1371 il cardinale Anglico de Grimoard nella sua Descriptio Romandiolae ricorda Premilcuore come soggetto alla Santa Sede ed aggregato al vicariato delle Fiumane con rocca e fortissima torre “…. habet roccham et turrim fortissimam….”
Si noti che il Castello era l’intero abitato fortificato difeso da mura e porte e la Rocca era il presidio militare del Castello posto a suo dominio.
Nel 1661, dopo il catastrofico terremoto si dovette demolire un tratto notevole delle muraglie delle Rocca che guardavano verso il Palazzo di Giustizia, cioè verso la via del Bacino, ora via Ferrante Nannini.
Nel corso dei secoli la Rocca ha subito vari danni causati da guerre e terremoti ed è per questo stata oggetto di numerosi rifacimenti che ne hanno sensibilmente modificato l’aspetto originario. Dal 700 è stata ceduta a privati perdendo qualunque funzione militare. Sono ancora visibili le cortine ed il maschio, da cui è stata ricavata una abitazione privata.
Affascinante, ma tutta da dimostrare, la possibilità che la Rocca fosse più ampia sussistendo un collegamento delle cortine murarie con la vicina torre di Pian della Torre, come fanno pensare dettagli di muro, la presenza di muretti di terrazzamento e la morfologia stessa del terrazzo fluviale.