Montalto, la torre e Castel dell’Alpe

Montalto, la torre e Castel dell’Alpe
Montalto, la torre e Castel dell’Alpe

Montalto

Lungo il corso del medio-alto torrente Fantella, affluente del Rabbi, nella seconda metà del I millennio trovarono qui riparo da saccheggi e distruzioni barbariche alcune popolazioni.

Nell’undicesimo secolo esisteva il nucleo fortificato di Montalto Vecchio sul crinale delle Valli del Rabbi e Fantella (Monte San Marco), successivamente nasce la fortificazione di Montalto nuovo attuale Torre di Montalto.
Nel XV secolo, ormai sotto l’influenza fiorentina, divenne libero Comune e potè nominare potestà e consiglieri.

Le comunità parrocchiali di quel territorio erano sotto la giurisdizione di Sant’Ellero.
Presso l’archivio di Stato di Firenze è conservato l’originale degli Statuti del Comune di Montalto e Montebono dell’anno 1461.
Sotto lo stesso titolo è catalogato un altro volumetto del 1547 col titolo “Leggi sopra li hornamenti, vestimenti, calzamenti, habiti et portamenti delli homini et donne della comunità di Montalto e Montebono”, contenente interessanti norme e indicazioni sul modo di vestire di quel tempo.

Il podere Montalto vecchio (756 m) conserva un bellissima casa fortificata ed una quercia monumentale mentre dall’altra parte della valle la Rocca di Montalto nuovo conserva il circuito difensivo e la base della torre già ricordata nel 1350 e soggetto ai conti Guidi di Romena poi nel 1421 sotto Firenze.

Crollò in parte per il terremoto del 1589 e poi fu abbandonato.

Torre di Montalto

Quello che resta dell’antica Rocca di Montalto Nuovo. La vallata era dominata nella sua parte terminale dal Castello di Montalto, ora semplicemente chiamato “la torre”.

In realtà era una potente fortificazione – di cui oggi rimangono il recinto fortificato che racchiudeva un’area di oltre 500 metri quadrati, le cisterne e il maschio. La posizione della rocca sulla cima di un alto monte isolato, a 800 metri sul mare, lo rendeva inespugnabile.

Nel 1371 era soggetto a Giovanna Aloisi dei Conti Guidi e il Cardinale Anglico lo descriveva così: “…Castrum Montis Alti Novi est in quadam valle super quodam alto monte, habet roccham et turrim fortem…” (…in quella valle sopra l’alto monte, il Castello di Montalto è dotato di una rocca e di una possente torre…).

Nel 1392 il castello passò a Roberto Guidi di Battifolle, al quale subentrò nel 1421 il Comune di Firenze, che, però, lo perse otto anni dopo per mano di Azzo Guidi. A lui venne tolto con uno stratagemma, riferito in una cronaca di Pedrino da Forlì. Intanto il conte Azzo tramava assieme al famoso capitano di ventura Piccinino, per tornarne in possesso.

Attualmente visitabile solo esternamente in quanto ridotto a rudere.

Coordinate WGS84 43° 57′ 51″ N , 11° 49′ 09″ E

Castel dell’Alpe

Il piccolo borgo rurale fortificato già nella prima metà del ‘500 aveva assunto la forma di villaggio aperto del quale restavano, a seguito di un cataclisma, la Chiesa Parrocchiale di San Nicolò, una casa, l’Oratorio di Santa Maria Maddalena e l’Osteria del Burchio.

La prima notizia riguardante Castel dell’Alpe risale al 1191 quando Enrico VI lo infeudò ai Guidi di Dovadola, cui lo confermò Federico II nel 1220. Passò poi in possesso di Aldobrandino da Premilcuore che nel 1231 lo vendeva a Tegrimo Guidi.

Nel 1371 risulta appartenere al Conte Domestico di Corniolo e nel 1375 si consegnò a Firenze come Premilcuore; tuttavia fu possesso Fiorentino stabile dal 1404.

Nel 1439 Guglielmo Ridolfi da Sommaia, commissario a Premilcuore, scrive che Piccinino (il famoso capitano di ventura al servizio dei Visconti) è a Meldola e avvisa di essere stato a Castel dell’Alpe, che è “fortissimo passo”, ma sfornito di munizioni.

Oggi dell’antico imponente castello, appartenuto ai Conti Guidi e alla Repubblica di Firenze, restano solo pochi ruderi e un’ampia cisterna, uniche testimonianze sopravvissute degli antichi fabbricati.

Nell’Archivio di Stato di Firenze, col N. 167, sono conservati gli Statuti originali di Castel dell’Alpe, approvati nel 1388.
I primi 37 fogli del volume, ancora in buono stato, sono in finissima pergamena e sono fra i più interessanti, non solo perché originali nel loro contenuto, ma anche per l’accuratezza con cui sono stati scritti e le miniature che ornano la prima lettera di ogni capitolo.

Attualmente Castel dell’Alpe è un piccolo borgo, stretto intorno a una chiesa e una piazzetta contornata da case, ancora in parte stabilmente abitato.

Al termine del piccolo borgo si può raggiungere una  balconata panoramica, proseguendo a destra verso un poggetto, superatolo ci si trova su ampio prato in salita. Al termine del prato una croce e un panorama imperdibile sull’alta valle del Rabbi e a destra l’imponente gruppo montuoso Falterona-Monte Falco.

Da Premilcuore a 8 km sulla strada provinciale 3 in direzione Firenze al bivio a destra.