Parco Nazionale Foreste Casentinesi

Premilcuore, con una parte consistente e pregiata del proprio territorio, concorre a formare il Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna, uno dei complessi forestali più antichi e importanti d’Europa, che comprende la Foresta della Lama e la Riserva naturale integrale di Sasso Fratino, un santuario delle natura premiato più volte dal Consiglio d’Europa e da luglio 2017, Patrimonio dell’Umanità UNESCO.

Istituito nel 1989, il Parco si estende per circa 36.000 ettari a cavallo dell’Appennino Tosco-Romagnolo, tra le Provincie di Forlì-Cesena, Arezzo e Firenze: nel versante toscano ricadono i comuni Chiusi della Verna, Bibbiena, Poppi, Pra­tovecchio Stia, Londa e San Godenzo, in quello romagnolo Bagno di Romagna, Santa Sofia, Premilcuore, Portico – San Benedetto e Tredozio .

Comprende per intero le Foreste Demaniali-Casentinesi, che hanno goduto per lungo tempo un regime di protezione ed una corretta gestione foreestale, presentano un grande valore naturalistico; ma il nucleo principale risale al Medioevo quando alcune porzioni appartenevano ai Monasteri, all’Ospedale di Santa maria Novella di Firenze e, nell aparte romagola, ai Conti Guidi; per alcuni secoli poi l’Opera di Santa Maria del Fiore fu proprietaria delle selve e la gestione affidata a valenti forestali: il progetto legname che se ne ricavava veniva utilizzato nei cantieri navali e nella costruzione di chiese.

Ci sono all’interno del Parco due poli di grande fascino ed importanza spirituale: il Santuario delle Verna, luogo di eremitaggio di San Francesco, che si erge sull’orlo di selvagge balze rocciose da dove si può ammirare la secolare selva di abeti e faggi conservata intatta per quasi otto secoli dai monaci francescani; l’Eremo di Camaldoli, fondato nel 1012 da San Romualdo, il quale si ritirò in questo luogo splendido circondato da folte selve di abeti, la cura del bosco si è compenetrata nei secoli con la regola dell’ordine camaldolese.

E’ anche un territorio con centri abitati ricchi di storia e di testimonianze artistiche e architettoiche, che si offono al visitatore in una meravigliosa cornice naturale, ricca di flora e di fauna, tra cui spicca la più importante poplazione di lupo dell’Appennino settentrionale, nonché l’eccezionale presenza di cinque specie di ungulati: cinghiale, capriolo, daino, cervo e muflone.

Premilcuore è circondato da uno straordinario manto verde secolare, con foreste imponenti, boschi estesi, una grande ricchezza e varietà di specie vegetali e animali, attraversato dalla storia, un luogo di incontro d’uomini e culture, e che è possibile conoscere seguendo a piedi, in mountain bike o a cavallo, i tanti sentieri che vi si inoltrano.